Ecate
- infoterraaterra
- 2 set
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La Dea delle Soglie
Creato per Mama Luna

Il mito di Ecate ed il simbolismo ad essa associato, sono assai complessi. Rare sono le citazioni che la riguardano, tuttavia alla misteriosa Dea era dedicato un culto molto radicato che, a partire dall’Oriente, sopravvisse alla cultura indo-europea e greca, giungendo in alcune varianti fino all'epoca moderna.
Ecate la giovane e l’anziana, Ecate l’esploratrice della psiche, Ecate levatrice e accompagnatrice dei morti, Ecate Dea dei crocicchi, Ecate la potente e la saggia, Ecate trivia. L'archeologa Marija Gimbutas la descrisse così:
In lei si incarnano i poteri della dea della morte e della rigenerazione, essendo le sue funzioni sia di portare alla morte sia di ristabilire la vita.
Fra le dee mediterranee, colpisce la vicinanza del nome Ecate con quello della dea-levatrice egizia Hekat. Era la matriarca dell’Egitto pre-dinastico ed era nota come una donna saggia. Hekat era una dea dalla testa di rana che era connessa con lo stato embrionale quando il seme si decompone e inizia a germinare. Ella era inoltre una delle levatrici che assistono ogni giorno alla nascita del Sole. Tutte queste analogie con Ecate, fanno pensare ad un archetipo comune. Da ultimo, sempre in ambito egizio, Heka era il termine per indicare la magia, associata al termine ka, energia vitale, anima o spirito, per cui heka era letteralmente il rendere attivo il ka.
Nella mitologia greca era considerata una divinità della rigenerazione, ma nel tempo, con il venir meno di una società matriarcale, è stato preferito evidenziare la sua capacità distruttrice piuttosto che la sua forza creatrice.
Ecate prese posto tra le altre divinità pre-elleniche come Afrodite, Artemide, Atena, Demetra, Persefone, Era, etc.
Esiodo la descrive come Regina delle Stelle,
figlia di Asteria (stellata) cugina di Artemide,
destinata ad ereditare il trono di Regina del Cielo.
A riprova dell’alta considerazione che i greci avevano per le antiche origini di questa Dea, fu a Lei riconosciuto un potere posseduto da Zeus: quello di concedere o vietare all’umanità la realizzazione dei desideri.
Le prime rappresentazioni di Ecate sono singole e non triplici, in alcuni ritratti la dea regge una torcia, una chiave e un serpente.
Negli scritti esoterici greci, di derivazione egiziana, è descritta come una creatura a tre teste: una di cane, una di serpente e una di cavallo.
Ecate custodisce e presiede i crocevia:
in particolare gli incroci di tre vie.
Proprio in questi luoghi i contadini erano soliti portare le offerte in suo onore. Le statue di Ecate poste agli incroci proteggevano i viandanti, aiutandoli a scegliere il percorso giusto e ad individuare i passaggi meno rischiosi. Ecco perché in alcune rappresentazioni Ecate ha tre teste, ognuna che guarda in una diversa direzione.
Il crocicchio è un luogo in cui strade, cammini, destini si incrociano e portano ad una scelta.
Ecate è la Dea delle scelte e della libertà di scelta.
La torcia che porta è simbolo di luce che illumina le tenebre, sapienza divina rappresentata dal libro, essenza divina di luce, serve a illuminare le anime nel loro passaggio dalla luce all'oscurità, ma anche ad accendere la scintilla della vita per farla uscire dalle tenebre.
La coppia Apollo - Ecate ci parla anche di due facce della luce di saggezza: quella apollinea della luce diurna e quella interiore di Ecate notturna.
Il coltello appare in molte rappresentazioni di Ecate, forse associato al suo ruolo di levatrice (per tagliare il cordone ombelicale), ma è associato anche al suo ruolo di accompagnatrice nella morte, dove taglia i legami fra il corpo fisico e lo spirito.
Quello della chiave è un attributo significativo di Ecate, guardiana delle soglie:
è colei che tiene la chiave,
che controlla il passaggio dal mondo della superficie
al mondo dell'Ade,
dal regno del conosciuto a quello dello sconosciuto.
Ecate, guida di Persefone agli Inferi, è anche la custode dei misteri, la sacerdotessa che trasmette i segreti della conoscenza, infatti a volte viene rappresentata con un libro in una mano a indicare la profonda conoscenza e saggezza ed il suo ruolo di guida nell’oscurità.
Rispetto alle simbologie legate al mondo animale: il serpente è animale che emerge dal mondo sotterraneo, associato alla rigenerazione e al rinnovamento per il suo cambiare pelle.
La Dea era associata al simbolo noto come trottola di Ecate, con forme serpentine che disegnano una figura labirintica a tre direzioni. Triplicità, vita-morte-rinascita, rinnovamento e altri dei suoi significati sono racchiusi in questo simbolo.
Il cane è simbolo dell’Oltretomba, antica guida per i morti.
Altri animali simbolo di Ecate sono i cavalli e i gatti neri. La civetta è sua messaggera.
Essa è contemporaneamente una e trina,
in quanto riunisce in sé i tre aspetti:
quello di fanciulla, di madre e di anziana.
In virtù della sua natura trina, viene vista anche come Dea del tempo e del destino, affine alle Parche e alle Moire, per la sua capacità di guardare al passato, al presente e al futuro.
Sempre tre sarebbero i mondi cui appartiene,
essendo in grado di attraversare liberamente il mondo degli Inferi, quello degli uomini e quello degli Dei.
Lei è al centro dei tre mondi, il mondo sensibile, il mondo etereo, il mondo intuibile. E ancora, è Trivia ed è rappresentata con tre corpi perché tre sono i destini dell'anima umana secondo i Suoi insegnamenti: il Giardino, dove la Dea danza selvaggiamente e si inebria di gioia con i morti meritevoli, la reincarnazione in un essere umano o il Tartaro, il mondo di luce opaca.
I suoi poteri, come abbiamo visto, già nel nome Ecate è profondamente connessa al potere magico. Le ‘parole di potere’ (o incantesimi) sono collegate ad Ecate: il termine egiziano heka, ciò che rende attivo il ka, indica il dare voce a un intento, in modo che gli effetti si manifestino immediatamente dopo che esso ha lasciato le labbra di chi lo esprime.
La magia della volontà che si esprime e crea.
Tra i suoi attributi riconosciamo l'onniscienza,
in quanto conosce passato presente e futuro di ognuno,
e in virtù di ciò simboleggia il collegamento
fra le vite passate e quelle che dovranno venire.
Viene infatti rappresentata con un libro in una mano ed una torcia nell’altra. E’ suo compito infatti accompagnare le anime nel regno dei morti, ma lei fa anche il percorso inverso, cioè conduce dalla morte alla vita e sin dalla nascita illumina la strada nell’oscurità, dunque rappresenta anche il coraggio di avventurarsi dove non conosciamo la strada, il coraggio di andare oltre i nostri limiti.
Il buio è anche ciò che per noi è ignoto, l’inconscio, quanto nella nostra vita è nascosto ma presente: Ecate è la torcia che fa luce in questo reame sconfinato che spesso neghiamo, o non riconosciamo.
La sua funzione è di guida, illuminazione e libertà.
In tal senso, è simile a Virgilio: accompagnatrice saggia, ella ha la funzione di indicare le vie dei regni inferi, di illuminare, lasciando a chi viene da lei accompagnato il suo percorso.
Ecate è anche esperta nelle arti della divinazione: dona agli umani sogni e visioni che, se interpretati saggiamente, portano a grande chiarezza.
Come abbiamo già accennato, era una delle dee legate agli oracoli delle Sibille e alla Luna Calante.
contattaci per saperne di più!
Un abbraccio,
Aurora









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